Il settore arredo si trova ad un bivio: l’obbligo di conformità al Regolamento Ecodesign per i Prodotti Sostenibili (ESPR) impone un cambio radicale nel modo in cui i prodotti vengono concepiti. Non si tratta solo di riciclare meglio, ma di progettare in modo da facilitare la circolarità fin dalle prime fasi. Inoltre la sfida sarà anche quella di integrare l’Ecodesign con l’obbligo del Digital Product Passport (DPP).
Abbiamo strutturato il processo di transizione per i team di R&D e Design in 4 fasi strategiche che trasformano la conformità normativa in un vantaggio di performance.
La Sfida iniziale: Connettere design e dati
Il team di progettazione si scontra spesso con la difficoltà di quantificare l’impatto delle proprie scelte materiche. I dati di circolarità sono dispersi, non verificati e difficili da integrare nel flusso di lavoro CAD/PLM. Per ottenere un DPP efficace, la tracciabilità deve partire dalla fase inziale del progetto.
L’utilizzo di una piattaforma centralizzata per l’Ecodesign, come CircularTool, permette di superare la frammentazione e di implementare un processo a prova di ESPR.
Fase 1: Analisi materica e scelta circolare
Obiettivo: Massimizzare il contenuto di materiale circolare senza compromettere prestazioni e costi.
CircularTool facilita il team ad accede a una Library Materica verificata che confronta istantaneamente la circolarità di diverse alternative. È possibile simulare l’aumento percentuale del contenuto riciclato per ogni componente, garantendo che i “claim” ambientali siano già conformi alle norme ISO 14021, 59020 e 59040.
Fase 2: Design per lo smontaggio e la riparabilità
Obiettivo: Progettare la separazione. Un prodotto è “circolare” se i suoi componenti possono essere facilmente separati e recuperati a fine vita (per un migliore tasso di riciclo). Rivedere le tecniche di assemblaggio cercando di evitare saldature e incollaggi non reversibili con giunzioni meccaniche, modulari e standardizzate.
CircularTool guida l’analisi della disassemblabilità e della riparabilità, fornendo un feedback immediato e quantificabile su come ogni modifica (es. un diverso tipo di vite) impatta sul tasso di recupero materico finale. Questo anticipa i requisiti di riparabilità dell’ESPR.
Fase 3: Quantificazione e ottimizzazione della circolarità
Calcolare le performance di Circolarità del prodotto e tutti i KPI richiesti dalla normativa, trasformando le scelte di design in dati misurabili. Questo deve essere svolto considerando tutte le fasi del ciclo di vita ed in modo particolare il riciclo reale da quello potenziale.
CircularTool facilita i designer che possono confrontare diversi scenari di riprogettazione (ad esempio, V1 vs. V2) per identificare la soluzione ottimale che massimizzare gli indici di circolarità.
Fase 4: Preparazione dei dati per il Digital Product Passport (DPP)
Raccogliere e strutturare tutti i dati di circolarità generati per il DPP per assicurarsi la tracciabilità e l’immutabilità dei dati lungo l’intera catena del valore e del ciclo di vita.
Con CircularTool tutti i dati (provenienza dei materiali, smontabilità, istruzioni di riparazione, indice di circolarità, …), vengono centralizzati e verificati all’interno della piattaforma. Questo crea il “data set” pronto per essere esportato e collegato al DPP, rendendo la conformità un processo fluido e scalabile.
Conclusione: Un vantaggio competitivo e misurabile
L’integrazione di Ecodesign basato sui dati non è solo un costo di conformità, ma un investimento che assicura la resilienza operativa e il posizionamento sul mercato nell’era post-ESPR. Aziende che misurano oggi, avranno un vantaggio decisivo domani.
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