Misurare la circolarità: una prospettiva culturale ed economica

Misurare la circolarità: una prospettiva culturale ed economica

Di Marco Capellini

Misurare la circolarità? una prospettiva culturale ed economica per comprendere come progettare ed evolvere. Nel dibattito sulla sostenibilità, la circolarità è spesso evocata come principio guida. È una parola che viene richiamata a concetti come rigenerazione, responsabilità, equilibrio, convenienza, competitività (la lista è lunga!)

Ma cosa significa davvero essere circolari?
E soprattutto: come possiamo misurare in modo oggettivo, evitando che resti un concetto astratto o una semplice etichetta?

Il nuovo Regolamento UE Ecodesign (ESPR) ci invita a fare un salto culturale. Non basta più “essere circolari” per dichiarazione o per “moda lessicale”: serve dimostrarlo con dati, metriche e trasparenza.
La circolarità diventa così una dimensione misurabile, che richiede strumenti, competenze e visione.

Misurazione qualitativa vs quantitativa
La differenza tra una misurazione qualitativa e una quantitativa è profonda:
1️. La prima racconta, la seconda dimostra.
2️. La prima ispira, la seconda guida.
3️. La prima costruisce una narrazione, la seconda abilita una strategia.

Insomma, tra il dire e il fare ….
Solo attraverso un approccio quantitativo è possibile:

  • Valutare l’efficacia delle scelte progettuali,
  • Confrontare scenari alternativi,
  • Rispondere alle richieste normative e di mercato,
  • Integrare la circolarità nei processi decisionali aziendali.

La misurazione non è solo una questione di compliance. Significa interrogarsi su come un materiale, un prodotto, un processo o un’organizzazione contribuisca realmente alla rigenerazione ed all’uso efficiente delle risorse, alla riduzione degli impatti e alla creazione di valore condiviso.
La circolarità non è solo un obiettivo ambientale. È una prospettiva economica e culturale che ci invita a ripensare il modo in cui progettiamo, produciamo, comunichiamo e collaboriamo. È un linguaggio che ci permette di leggere la complessità, di riconoscere le interconnessioni tra materiali, prodotti, persone, territori e sistemi economici.

Verso una grammatica comune
Le nuove norme UNI TS11820, ISO59020 e ISO59040 (ed altre in fase di definizione), stanno contribuendo a definire un linguaggio ed un metodo comune per la misurazione della circolarità. Ma il vero cambiamento avverrà quando le aziende inizieranno a interrogarsi su come integrare questi strumenti nei propri processi, non solo per conformarsi agli aspetti legislativi, ma per evolvere e rispondere alle nuove strategie.

Fonte testo e immagini: matrec.com